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Quanta storia, nel Vintage di New York.
Per chi ama il Vintage, la città di New York è il paese dei balocchi. New York, insieme a Londra, è stata una delle prime città a suggerire il Vintage come abbigliamento cool e raffinato. A New York il Vintage non è soltanto una rivalutazione di capi d’abbigliamento del passato o un modo per essere originali, spendendo meno. È trend, creatività e lusso. E per indossarlo bene ci vuole classe, gusto personale e creatività.
I capi Vintage superano le mode e si innalzano per divenire dei classici. Chi veste Vintage a New York, da decenni, ha quel qualcosa in più, una specie di AUTONOMIA ESTETICA che gli permette di non essere vittima del trend, Fashion Victim, e di sottrarsi alle imposizioni di massa. Inoltre, oggi vestirsi Vintage ha anche una connotazione ambientalista. Il riciclo è la formula più antica e semplice per inquinare meno. Vintage quindi fa anche sentire bene nei confronti dell’ambiente, fa parte delle “scelte consapevoli” e permette di distinguersi da chi compra il “nuovo” sottovalutando le conseguenze catastrofiche del proprio acquisto.
Se la moda del momento, cioè il nuovo, è qualcosa che presto sarà superato, il Vintage rimarrà eterno, intramontabile.
Come nasce il vintage a New York.
La nascita del concetto di moda Vintage a New York ha una storia affascinante, attribuita a una specifica serata di freddo polare che si è svolta nel Greenwich Village.
Era il 1956 e una famosa socialite dell’epoca, durante una festa, lamentava il fatto di non essere riuscita a comprare una pelliccia di raccoon (orsetto lavatore) degli anni ’20, che le era stata offerta proprio quel giorno. Se ne era innamorata per il suo taglio particolare ed era pentita di non averla acquistata perché sapeva che non l’avrebbe più ritrovata. Parlava di un capo creato trentasei anni prima. Uno degli ospiti la rassicurò dicendole che suo suocero possedeva più di cinquanta di quelle pellicce in un vecchio magazzino di uno dei suoi negozi.
Gli amici, un gruppo di newyorchesi bohèmien, organizzò allora una spedizione in quel magazzino dove acquistarono pellicce e cappelli di pelliccia di orsetto lavatore e cominciarono a indossarli per le strade del Village. Il Village all’epoca era un quartiere losco, se frequentato in tarda serata, ma costellato di talenti a ogni angolo di strada e, per gli artisti e i modaioli, rimaneva il luogo dove nascevano le nuove visioni, i nuovi trend della città.
Con quei cinquanta capi di trent’anni prima indossati dai “testimonial giusti”, nell’inverno del 1956, si diffuse il trend delle pellicce di orsetto dal taglio anni ’20 in tutta New York.
Il New York Times consacra il Vintage
Poco dopo, sul New York Times, comparve un articolo di Nan Robertson. “Se qualcuno possiede una pelliccia spennacchiata resa divina dal passare del tempo, ora è tempo di indossarla!” Si suggellava così la nascita della moda Vintage.
Il desiderio della contro-cultura bohémien a cui apparteneva quel gruppo di giovani era quello di esibire una ‘povertà eletta’ che creasse una distanza dalla borghesia convenzionale del tempo, ma allo stesso tempo una superiorità. Indossare Vintage fu il modo perfetto di manifestarlo. Fotografie del 1978 mostrano ancora celebrities che, vent’anni dopo quella fatidica notte, a New York indossano quel tipo di pelliccia.
Lo scambio: Vintage in Europa e negli Stati Uniti
Quando in Italia ancora si parlava di ‘negozi dell’usato’ o ‘di seconda mano’, a New York imperava il Vintage delle brand di lusso. Il negozio dell’usato italiano era un luogo dove poter acquistare cose che costassero meno e fossero originali, pezzi unici, spesso provenienti da altre nazioni.
Ricordo, negli anni ’90 in Europa, il Vintage casual, il boom delle fiacche e pantaloni militari provenienti da eserciti di tutto il mondo; poi jeans americani consumati dall’uso vero – e non dai macchinari -; giubbotti di pelle da rockstar d’oltreoceano.
Quando nel ’97 sono arrivata a New York, regnava invece l’ossessione per l’abbigliamento Vintage Europeo, soprattutto Francese e Italiano. Questo perché i capi provenienti da Italia e Francia, di alta sartoria rispetto al casual americano, erano considerati possedere un valore intrinseco maggiore. Per la qualità dei materiali usati, per la cura della manifattura, per la ricercatezza degli accessori.
Il Vintage sa evocare epoche, stili, cinematografia, musica e nostalgie di un passato che torna ma che non è destinato a scomparire. E se in Europa si cercava il look di Top Gun, Easy Rider o di Jimmy Hendrix, a New York si sognavano Alain Delon e Brigitte Bardot e La Dolce Vita.
I migliori negozi di Vintage di New York
Ecco una lista dei negozi Vintage più interessanti di Manhattan. Anche Brooklyn è costellata di Vintage stores, soprattutto nei quartieri di Williamsburg e Bushwick.
WHAT GOES AROUND COMES AROUND. Quartiere SOHO. Vintage di brand di lusso. Qui selezionano solo pezzi di designer famosi provenienti da tutto il mondo. È famoso per la collezione più ampia di Vintage Chanel al mondo.
SHAREEN VINTAGE. Quartiere CHELSEA. Vestiti, vestiti e ancora vestiti. È il mondo dei vestiti di ogni genere, ma è famoso anche per a una selezione interessante di abiti da sposa. Si trova al primo piano e non al livello strada.
LA PETIT MORT. Quartiere LOWER EAST SIDE. La Petit Mort è un modo francese per dire ‘orgasmo’. La loro selezione è degna del nome sfrontato. Look forti, azzardati, sexy, estremi. Sono specializzati nei capi anni ’90. Troverete sicuramente qualcosa che fa per voi.
PILGRIM NEW YORK. Quartiere LOWER EAST SIDE. È un Vintage di alto lusso specializzato in borse e gioielli. Si può prendere un appuntamento o andare direttamente. Troverete anche una collezione incredibile di capi mai indossati. Davvero da non perdere.
TOKIO7. Quartiere EAST VILLAGE. Storico! È un negozio stile funky giapponese in cui vale la pena entrare solo per vederlo. È uno dei più grandi negozi vintage di New York e spazia dalle brand di lusso come Chanel ai capi di designer locali proprio dell’East Village stesso o di stilisti giapponesi, impossibili da trovare altrove.
NOMAD VINTAGE. Quartiere EAST VILLAGE. Questo negozio è stato aperto da Katie McDonnel, un’esperta di Vintage che ha lavorato in diversi negozi per oltre dieci anni prima di aprire il suo punto vendita. Nomad Vintage riflette il suo amore per i viaggi, per le fantasia e il colore. Non aspettatevi di trovare il solito stile tutto-nero che si attribuisce solitamente a New York.
MR. THROWBACK. Quartiere EAST VILLAGE. ‘Ritorno al passato’, così potrebbe essere tradotto il nome di questo negozio, è lontanissimo da quelli prima elencati. Qui troverete mgliaia di T-shirts, felpe e maglie soprattutto degli anni ’80 e ’90. Se ad esempio cercate un paio di Nike Jordans, qui potete trovarle.
Ci sono tanti altri negozi. New York è davvero un luna park per l’abbigliamento Vintage!
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