“Le particelle elementari” di Michel Houellebecq

Home » Blog » “Le particelle elementari” di Michel Houellebecq

16 Mag, 2023

“Le particelle elementari” di Michel Houellebecq.

Pubblicato nel 1998 prima da Bompiani, poi da da La nave di Teseo, ha 384 pagine.
Un libro maschile, uno dei pochi così spiccatamente DA UOMO A UOMO. Coinvolgente, provocatorio, sfacciato, nichilista. Un libro in cui le pulsioni così come le fragilità dell’uomo vengono raccontate senza filtri.
Si apre con uno dei protagonisti quarantenne, biologo molecolare dalla vita privata piatta, quasi inesistente, che ha una crisi di lavoro e esistenziale, e decide di licenziarsi. I pensieri di Michel, il biologo, sono quelli di una persona quasi depressa, seppur estremamente acuta nelle sue considerazioni.
Il tempo è un mistero banale, cercava di dirsi, e tutto è in ordine; lo sguardo si spegne, la gioia e la fiducia svaniscono.
Michel, guarda una sua foto da bambino.
Disteso sul suo materasso di Bultex, si esercitava senza successo all’impermanenza. La fronte del bimbo era segnata da una minuscola fossetta circolare – cicatrice di varicella; quella cicatrice aveva attraversato gli anni. Dove si trova la verità?
Michel e la felicità
Riguardo alla felicità, all’epoca Michel aveva idee moderate.
Dopo poche pagine, diventa il racconto di DUE FRATELLI abbandonati dalla madre. I due sono MOLTO DIVERSI e solo raramente si incontreranno.
Se il primo è un uomo di scienza dedicato al lavoro che vive un’esistenza solitaria, il secondo è ossessionato dal sesso.
Quel bambino si era trasformato in un adulto roso dal desiderio (…) Man mano che le sue erezioni si facevano più ardue ed effimere, Bruno si abbandonava alla tristezza. L’obbiettivo principale della sua vita era stato esclusivamente sessuale.

Tipo di narrazione

La narrazione è peculiare proprio grazie allo SVILUPPO PARALLELO DELLE STORIE dei due fratelli, guidate da istinti e propensioni opposte. Per decine di pagine ci si immerge nella vita di uno, poi in quella dell’altro. Se per oltre un terzo del libro Michel sembra il protagonista, nella seconda parte, la storia di Bruno prende il sopravvento. Mentre MICHEL continua a vivere in solitudine, afflitto dai dilemmi della FISICA QUANTISTICA, il percorso di BRUNO, quarantenne, continua a essere dettato dalle PULSIONI SESSUALI, che lo accompagnano fino guidare tutte le sue scelte, compresa quella di finire in una comune dove si pratica il sesso libero.
Nel frattempo, chiazze sparpagliate dipingono il costume della società dell’epoca, gli anni ’70. Dal movimento femminista, alle piccole cose che nella cultura femminile si sono evolute, come le riviste che le ragazze acquistavano; dalle critiche al filo-americanismo fino a quelle alla rivoluzione sessanttottina.
In questo libro, Michel Houellebecq ha uno stile asciutto, da alcuni definito asettico, cosa con cui mi trovo in disaccordo. Dietro alla facciata di cinismo e nichilismo, nella scrittura traspaiono passione e trasporto.

Scandali, dibattiti, premi

Questo testo ha avuto un percorso travagliato. Prima del grande successo, suscitò dibattiti e spregio da parte della comunità letteraria, che lo definì al limite col pornografico, e che portò all’esclusione dell’autore dal mondo letterario. Il New York Times lo definì “Una lettura profondamente ripugnante,” prima che il libro vincesse un premio importante in Francia, il Prix Novembre, rinominato Prix Decembre propria a causa sua. Il fondatore, volle che gli fosse cambiata denominazione perché disapprovava l’assegnazione a Houellebecq. E in Francia, il romanzo venne definito immediatamente un “classico del nichilismo”. Dopo questo libro, l’autore scrisse altri romanzi con tematiche altrettanto scottanti, dal turismo sessuale, alla critica dell’Islam, fino alle osservazioni sul mercato libero che lo scrittore considera intrusive nelle interazioni umane e sessuali.

L’autore: Michel Houellebecq

Michel Houellebecq è un autore controverso e dalla vita complessa, fatta di considerevoli alti e bassi di carriera e di equilibrio psichico. Prima di raggiungere la fama, Houellebecq pubblicò libri di poesia che non ebbero la risonanza che sperava e continuò a mantenere il suo lavoro nel mondo dei computer, finché scrisse un altro libro con un amico che poco dopo morì in un incidente e che portò Michel a finire in un ospedale psichiatrico.

Brani dal libro

Osservazione sociale, riferita alla fine degli anni ’60:
(…) in Europa occidentale prendeva piede il consumismo ludico-libidico di massa d’origine nordamericana.
All’inizio, parlando dei propri antenati, Michel fa una classificazione interessante tra Sintomatici, Precursori e Rivoluzionari e Profeti.
I sintomatici
(suo nonno) egli costituiva un elemento sintomatico. Sostenuti dall’evoluzione storica della propria epoca, cui peraltro hanno accettato di aderire, gli individui SINTOMATICI hanno generalmente un’esistenza semplice e felice (…)
I precursori
Da un lato fortemente adattati al modo di vivere prevalente della loro epoca, e dall’altro ansiosi di superarlo, “dall’alto” preconizzando nuovi comportamenti o rendendo popolari comportamenti ancora poco praticati, i PRECURSORI (…) hanno un mero ruolo di acceleratore storico (…).
I rivoluzionari e i profeti
…. senza mai poter imprimere una nuova direzione agli avvenimenti – tale ruolo essendo riservato ai RIVOLUZIONARI o ai PROFETI.
Bruno leggeva Nietzsche
La morale pura è unica e universale. Nel corso del tempo essa non subisce alcuna alterazione, così come non tollera alcuna integrazione. (…) Non determinata, essa determina. Non condizionata, essa condiziona. In altri termini, è un assoluto.
Se l'articolo ti è piaciuto, condividilo sui Social
Tags#:
Elena Perazzini

Elena Perazzini

Autore

Elena Perazzini è nata a Rimini e vive a Manhattan, dal 1997. Laureata a Bologna con una tesi in criminologia nel 1999 è stata assistente di Oriana Fallaci a New York presso Rizzoli e producer per Rai International. ..

Potrebbero piacerti anche

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *