“Invisibile” di PAUL AUSTER 

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18 Mag, 2023

Con “Invisible”, Paul Auster mi ha di nuovo stupito. 

Negli stati Uniti è pubblicato da Henry Holt and Company, 320 pagine. In Italia è pubblicato da Einaudi, 228 pagine.

Paul Aster è il newyorkese che sento più vicino alla mia generazione, anche se lui a New York ci è cresciuto e in realtà appartiene a una generazione diversa perché ha almeno vent’anni più di me. È nato nel New Jersey a poche miglia di distanza da Manhattan, ha poi studiato alla Columbia University e da decenni vive a Brooklyn, ma racconta la New York che io conosco e in cui mi riconosco.

Come scrittore, ricordavo la sua incantevole capacità di essere essenziale nella prosa e destramente avvincente. Così, quando ho comprato Invisible (l’ho letto in inglese)  ho pensato: ormai lo conosco, è un grande intrattenitore, ha il suo occhio autentico sull’anima di questa città, mi piacerà, ma non mi stupirà. E invece, Paul Auster mi frega sempre. Nonostante il modo in cui questo libro è costruito sia complesso, rimane una morbidezza nella lettura che conferma Auster uno scrittore con la S maiuscola.

Trama del romanzo

I suoi romanzi sono brevi, con trame senza complicazioni, concentrati su un personaggio importante, ma lui sa tenere una tensione che non cede mai. Questo libro ha una struttura strana, ma ne rimane un esempio. È il racconto di un giovane a New York che comincia nel 1967 e prosegue fino al 2007. All’inizio c’è tutto lo stupore di Adam per la città e per gli incontri che fa, tra cui quello con una coppia strana in un party in un appartamento, lui professore lei la sua amante. La coppia lo coinvolge nelle loro gesta e tra loro si forma una specie di triangolo amoroso in cui Adam ha una tresca con la ragazza. Finché, durante una serata insieme sul lungofiume desolato, accade un omicidio. Si tratta di uno sconosciuto, ma da quel momento la vita di Adam è sconvolta. Tra l’irrefrenabile tensione sessuale, le donne per le quali Adam è attratto, a Parigi, a New York, in un’isola dei Caraibi, si scatenano in lui rabbia giovanile e una incontenibile sete di giustizia. 

Struttura azzardata del libro

A parte la trama, il libro è suddiviso in quattro parti e ognuna è raccontata con una persona diversa e da narratori diversi a parte la prima parte che è in prima persona.  La seconda parte, ad esempio, è in seconda persona, . Dalla terza parte del libro che si svolge nel 2007, si scopre cosa è accaduto ad Adam e il tutto è raccontato da altri narratori, primo tra cui uno scrittore a cui lui aveva inviato il suo manoscritto e che non è riuscito a incontrare perché è morto poco prima. L’esperimento è quello di raccontare dalle prospettive di diversi narratori cosa che lascia il lettore sempre sospeso sulla linea di confine tra verità e memoria.

Un libro da rileggere per il piacere di farlo

Nonostante i salti di narratore e quelli tra vasti tratti di tempo, il libro scorre sinuosamente, in maniera veloce, leggera. Si legge tutto d’un fiato. E come aveva scritto il New York Times, è uno di quei libri che, appena finito, uno vorrebbe immediatamente ricominciare a leggere. Non perché non abbia compreso quello che è accaduto, ma perché è un romanzo in cui vale la pena riprovare il piacere di leggere passaggi belli e incredibilmente fluenti. Come vale la pena riguardare un bel dipinto.

Per quanto mi riguarda, il grande Auster non si tradisce. Molti tacciano i suoi lavori prima di “Invisible” come troppo autoreferenziali, frutto di giochi ironici che soddisfano più l’autore del lettore.

Io non ho letto tutti i suoi libri, ma se penso al primo grande successo, Trilogia di New York, ritrovo la stessa capacità di creare una magica, sottile tensione fin dalle prime righe con poche, efficaci battute. Poche, efficaci situazioni. E di riuscire a mantenerla costellandola di avvenimenti che navigano tra identità, illusione, paure, e la sensazione più comune dei personaggi di Auster che è quella di sentirsi intrappolati da circostanze che sonon quasi sempre fuori dal loro controllo.

Ho letto “Invisible” in inglese e spero che la sua traduzione in altre lingue sia degna del talento di uno degli scrittori più rappresentativi della narrativa americana contemporanea.

Qualcuno ha letto questo libro o altro di lui e può confutare le mie impressioni? 

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Elena Perazzini

Elena Perazzini

Autore

Elena Perazzini è nata a Rimini e vive a Manhattan, dal 1997. Laureata a Bologna con una tesi in criminologia nel 1999 è stata assistente di Oriana Fallaci a New York presso Rizzoli e producer per Rai International. ..

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1 commento

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