Un hotel a New York per il Titanic

Jane Hotel, New York
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11 Mag, 2023

Il Titanic e New York

Dopo un po’ che si vive a New York, si ha l’impressione che in questa città esista traccia di qualunque storia, magari piccola e apparentemente insignificante, ma che esista. Come se i momenti storici determinanti della storia occidentale che conosciamo  siano passati in qualche modo da qui e abbiano lasciato un segno. Un esempio è quello del Titanic. E purtroppo, la tragedia accaduta ai visitatori del relitto, dimostra quanto questa storia recente abbia lasciato un forte segno. La curiosità di queste persone, mi ha fatto pensare e  ricordare come anche la città di New York sia stata coinvolta nella tragedia. Ma con quella che ora è diventata una chicca del West Village.

Scopro il Jane Hotel

Esiste un piccolo hotel a New York in cui si può rivivere una parte della storia legata alla tragedia del Titanic. Ci sono capitata per caso, accompagnando un’amica che si era appena trasferita in un appartamento che si trova proprio di fronte. Era una serata primaverile, il rumore delle auto aumentava a mano a mano che ci avvicinavamo alla West Side, la circonvallazione che corre lungo il lato ovest di Manhattan, costeggia l’Hudson River e prosegue abbracciando il lato est dell’isola. Dopo aver salutato l’amica, ho notato l’entrata di quello che mi sembrava un club, un pub o un ristorantino. Una location strana, ho pensato, per un locale. Isolata, in una stradina a fondo cieco nascosta, non trafficata, in cui non ci si passerebbe mai se non per raggiungere quella specifica destinazione. Dall’esterno intravedevo quadri d’epoca e teste di animali imbalsamati alle pareti. Qualcosa mi ha attirato. In quegli anni ero convinta di conoscere tutti i locali più interessanti della città, quelli cool, frequentati solo da Newyorchesi. Non potevo credere che ancora non avessi sentito parlare di questo posto che sembrava originale e esclusivo. Saliti i pochi scalini, mi trovai catapultata in un’altra epoca. Mi venne incontro un fattorino in divisa, di quelli col berrettino rigido e rotondo, di quelli che si vedono nei film, mi salutò e mi chiese se dovevo salire in ascensore. Lui era l’operatore. Si trattava di una di quelle vecchie ascensori con la grata scorrevole che vanno attivati a mano. A sinistra, da una porta di vetro si intravedeva il bar, pieno di persone al bancone e ai tavoli.

Ah… era un hotel. Ecco perché non lo conoscevo! Era stato ristrutturato da poco, mi rasserenò il ragazzo.

Jane Street, West Village

Si tratta del Jane Hotel. Ha una lunga storia, che risale al 1908, e si trova sull’omonima strada, Jane Street, nel West Village. Questo hotel – piccolo in ogni dettaglio – ha conservato, attraverso un’opera geniale di ristrutturazione, la sua identità storica e un fascino unico. Tra le varie identità che la struttura ha avuto, quella più forte è legata al fatto che nel 1912, i sopravvissuti del Titanic vennero ospitati in questo hotel fino alla fine dell’inchiesta sull’affondamento della nave. L’equipaggio del Titanic sopravvissuto alla tragedia tenne la prima cerimonia commemorativa quattro giorni dopo l’affondamento della nave proprio al Jane Hotel.

Nave da crociera o fregatura?

Quello che il Jane hotel è oggi, se si sale dalla vecchia – rimodernata – ascensore e si accede agli strettissimi corridoi poi alle minuscole stanze, è una ricostruzione di una nave da crociera degli inizi del ‘900. Il design dell’hotel riproduce gli interni di una nave di quell’epoca in tutto e per tutto. Vedendo le stanze per la prima volta è facile pensare due cose: che siano state dedicate alla rievocazione del Titanic e che non sapreste dove mettere la valigia per fa sì che la porta di apra, per quanto sono minuscole. “Avete saputo come salvaguardare molto spazio!” Ho commentato al ragazzo. “Le nostre infatti, non sono camere  , ma cabine” ha specificato lui. E sono davvero piccole. Alcuni hanno un letto a castello e qualche decina di centimetri a disposizione perché il corpo di un essere umano di peso medio riesca a passare. Le valigie? Si mettono sotto al letto. L’armadio te lo sogni. Ci sono poi cabine più grandi e qualche stanza col bagno privato. Ma è conosciuto per essere particolarmente lindo e profumato.

Prezzo incredibile nel centro di New York

Un hotel economico a Manhattan non c’è! Non pensarci nemmeno!

Restaurato nel 2008, il Jane Hotel ora rivendica di ospitare non più i sopravvissuti del mare, ma i sopravvissuti finanziari, in piccole camere con bagno condiviso, a prezzi che a New York sono introvabili, inimmaginabili. Per di più nel quartiere più cool e costoso della città. A metà tra il West Village e il Meat Packing District. Una zona ristretta, storica, piena di locali, ristoranti e negozi di nicchia, in cui le stanze d’albergo non costano meno di $400 a notte.

Il bar dell’hotel è stato spesso un locale aperto al pubblico che ha cambiato nome e gestione più di una volta. Ha sempre mantenuto, però, lo stile dell’epoca. A volte spingendosi verso i tropici, altre verso il nord Europa, altre verso il design urbano. E occupa l’angolo della torre ottagonale che guarda verso il fiume.

Storia del design

La sera in cui scoprii il Jane Hotel, il gentile fattorino aveva voglia di parlare, era poco indaffarato e mi istruì sulla storia di quel luogo che fin dall’inizio fu costruito per ospitare marinai e quindi col concetto di design d’avanguardia di una nave.

L’edificio fu disegnato dall’architetto William A. Boring per l’associazione “Amico del Marinaio” e “Casa e Istituto dei velisti d’America” – American Seaman’s Friend Society Sailors’ Home and Institute -. Il design, quindi era già basato sull’idea di ricostruire gli interni di una nave con stanze simili a cabine navali.

Il Jane hotel di New York ha una caratteristica torre ottagonale che originariamente conteneva il faro, proprio perché venisse avvistato e potesse accogliere i marinai. Bisogna ricordare che a poche decine di metri, c’erano i moli di attracco delle navi, ora trasformati in luoghi di attrazione e di attività ricreative. Il faro non esiste più, ma sono stati mantenuti molti riferimenti alla nautica.

Una notte in cabina

Ma ciò per cui vale la pena passare almeno una notte al Jane Hotel, è la sua atmosfera. Il legno scuro e lucido che ricopre le pareti e che tappezza completamente le cabine, insieme a carte da parati antiche e autentiche, incorniciano lampade di ottone, maniglie originali delle navi da crociera degli anni ’20. E se insistete un po’ col fattorino-operatore dell’ascensore, potrebbe mostrarvi alcune stanze anche se non siete ospiti dell’hotel, ma non dimenticate, alla fine, di lasciare qualche dollaro di cortesia.

E poi, da molte finestre si vede l’oceano, che non è proprio quello aperto, blu e immenso che attraversavano i naviganti dal Vecchio al Nuovo continente, ma sono le acque dell’Hudson River che si tuffano e rimescolano all’Oceano Atlantico e che sull’orizzonte vedono stagliarsi i nuovi grattacieli del New Jersey.

Però ci sono comunque odore di salsedine, acque che scorrono, che si ghiacciano, onde che si increspano e che riflettono la luce del sole. E quasi ogni sera, c’è uno splendido tramonto.

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Elena Perazzini

Elena Perazzini

Autore

Elena Perazzini è nata a Rimini e vive a Manhattan, dal 1997. Laureata a Bologna con una tesi in criminologia nel 1999 è stata assistente di Oriana Fallaci a New York presso Rizzoli e producer per Rai International. ..

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