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Italiani in America, Florida, dove tutto sorride a chi porta idee.
Nicola Porro giornalista di Rete 4 incontra a Miami imprenditori, fiscalisti e investitori italiani all’Istituto Marangoni di Miami, un’università della Moda fondata nel cuore del Design District. Mentre dall’Europa si scappa per studiare in America, ora gli americani che desiderano occuparsi di moda, puntano al Marangoni Institute of Miami.
La scritta illuminata che non puoi perdere nella hall del Marangoni proclama: NO MATTER WHO MAY HAVE AN IDEA. Non importa chi ha l’idea. L’importante in America è l’idea, non chi sei tu, interviene Salvatore Palella, C.E.O. di Helbiz che ha appena quotato la sua azienda in borsa, la prima azienda italiana di piccola mobilità che ha introdotto lo sharing dei monopattini e di altri mezzi di trasporto. Ci parla del pregiudizio che lui ha sempre incontrato in Italia. “Il primo pregiudizio nei miei confronti è stato quello di essere nato ad Acireale in provincia di Napoli.” Ma in America, quando hai un’idea da proporre, il pregiudizio razziale non esiste, dice. Di certo andrebbe fatta una considerazione sulla discriminazione che avviene molto prima di poter cominciare un business, in America, cioè nel selettivo mondo dell’istruzione e dei suoi costi stellari. Ma questo è un altro discorso.
L’incontro della “Ripartenza” di Nicola Porro Quarta Repubblica
L’incontro con gli italiani in America serve per capire cosa si può imparare da questo Paese. Si parla del fenomeno di spostamento di 300.000 persone dall’area di New York alla Florida per ragioni fiscali, e della reazione dello Stato della Florida che ha puntato alla riqualificazione di aree urbane. Ma anche l’Italia, spiega Marco Cerrat, fiscalista, ha fatto passi da gigante dal punto di vista della tassazione, introducendo una semplificazione per il rientro di italiani che hanno vissuto all’estero. Da quando il Regime dei rimpatriati è stata approvato, solo tre anni, oltre 1500 persone ne hanno già beneficiato.
Emerge inoltre la difficoltà di portare lavoratori qualificati italiani in un’America che diventa sempre più dura verso l’immigrazione. Certe conoscenze e capacità italiane non sono replicabili, in settori come la nautica ad esempio, dove ingegneri e artigiani sono squadre d’eccellenza nel mondo, come ci racconta Marco Segato, CEO di San Lorenzo. Nel dibattito, non mancano i rammarichi per un’Italia che è una Ferrari, ma gira come una 500, ma allo stesso tempo emerge inaspettato il senso di responsabilità verso la stessa Italia che, nonostante i suoi buchi neri del sistema, ci ha dato una grande formazione, e alla quale si vorrebbe restituire qualcosa. Tornando? Forse.
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