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La carriera di ricercatore in America.
Stati Uniti e Italia. Le differenze, le contraddizioni. Cultura del lavoro, valore della persona, identità culturale, antinomia vincente e perdente, e infine amare la vita e fare vita di laboratorio, è possibile?
Dall’Italia, dove si occupava di neuroscienze, Sabrina La Salvia ha l’opportunità di completare il suo dottorato in Virginia. La vita la mette però di fronte a dure prove che lei affronta cambiando luogo e lavoro per approdare a New York, dove sognava da sempre di trasferirsi. Ora è scienziata al Mount Sinai di New York. Cosa vuol dire, per un ricercatore italiano, lavorare negli Stati Uniti? In America un ricercatore ha grandi opportunità ma non è una persona, bensì un numero fatto dei titoli che ha ottenuto, delle pubblicazioni che è riuscito a realizzare.
In Italia c’è ancora il valore della persona, ma mancano certe opportunità. Mentre in America, si può fare ricerca e vivere una vita piena? New York, come va affrontata? Questi alcuni dei quesiti che Sabrina esplora in questa intervista.
Intervista a un’italiana immigrata negli Stati Uniti
Sabrina è anche un’italiana che non rinuncia alla propria tradizione e che prova a trasmetterla a chi la incontra, a chi arriva da culture lontane, e a custodirla con cura per affrontare un luogo in cui si è spesso sentita un numero.
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